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Imu, Ici, veni, vidi, pagai

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2012 18:14
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Post: 12
Città: BOLOGNA
Età: 68
Sesso: Maschile
20/04/2012 18:14

art.102
Mi sono chiesto per quale ragione si debba fare un distinguo tra proprietà della chiesa che fruttano denari e proprietà no profit, poi m’è parso di intravedere una luce, una visione, ho visto la Madonna. Ed ecco squarciarsi le tenebre, miracolo. Ora che si riesca a stabilire quali spazi producano entrate e quali no, passeranno anni tra discussioni, ripercussioni, misurazioni, litigi e riappacificazioni, durante i quali chissà che potrà accadere. Ed allora un'altra domanda sorge spontanea, gli italiani sono stati spinti nel corso di questi ultimi decenni a comprarsi casa, imbarcandosi in debiti quindicennali e ventennali, ingrassando banche, assicurazioni ed istituti di credito vari, ma d’altra parte i canoni di affitto erano e sono talmente alti che valeva la pena pagarci il mutuo. Ora che oltre il sessanta per cento degli italiani possiede una casa ecco una bella tassa a vita sulla proprietà già pagata a caro prezzo. Quale sia il guadagno procurato dalla mera proprietà di una abitazione mi sfugge, allora perché dovremmo fare dei distinguo tra le proprietà della chiesa profit o no profit che siano, tanto più in considerazione della vastità degli immobili posseduti. Ho già scritto in articoli passati di quanto sia disgustoso che dalle tasse degli italiani vengano prelevate somme tanto ingenti per mantenere il clero da superare di gran lunga il costo di per sé elevatissimo della politica, in cambio di che ? La chiesa ficca costantemente il naso nella politica, impone leggi che tutelano non si sa bene cosa o chi, in nome della vita di figli indesiderati o con problemi fisici di cui poi la chiesa stessa si disinteresserà non appena venuti al mondo? in nome della vita di malati terminali che dovranno soffrire pene infernali per quanto resti loro da vivere impedendogli di decidere se farla finita o meno, come se i padroni della vita altrui siano questi cialtroni porporati. E che dire della soppressione di leggi come quella della fecondazione assistita, o per gli studi sulle cellule staminali, aggredire quelle come il divorzio o l’aborto? La verità è che se il mondo risolvesse tutti i problemi che lo affliggono nessuno sentirebbe il bisogno di confidare in Dio per vivere e tirare avanti ed allora anche per loro si aprirebbero le porte del mondo del lavoro, ma questi millenari fannulloni non ci sentono proprio da questo orecchio e la loro vita è troppo comoda per desiderare di cambiarla, a parte quattro sfigati che ci credono a tal punto da rischiare la vita in paesi lontani come missionari. Senza considerare le devastazioni causate dagli stessi che arrivarono nel nuovo mondo per portare la parola di Dio massacrando e facendo sparire intere civiltà, colpevoli di avere credi differenti. Imporre il volere della chiesa e degli uomini che ne fanno parte è il vero credo, altro che parola di Dio, lavorare? Giammai, quando puoi stare tranquillo sulle spalle di sessanta milioni di coglioni che lo fanno per te.
L’equità è un concetto e come tale può essere interpretato a piacere, infatti dopo che questo governo di prof se n’è riempito la bocca per un mesetto forse due, si parla solo di riforma del lavoro, di liberazioni quasi inutili e poco altro, spread a parte. Emergono dall’ombra gli stipendi dei managers e ministri, dimenticando che spesso gli introiti sono più d’uno ricoprendo svariate cariche in svariati enti, commissioni, consulenze, ma comunque le cifre sono spaventose anche così se confrontate con quelle di un operaio e peggio ancora di un precario, quando toccherà a loro fare i “sacrifici” che stanno imponendo a noi? Chiacchiere al vento, le solite balle, i soliti quattrocento che si spartiscono ciò che resta della ricchezza del paese sotto lo sguardo ebete degli italiani, che ormai non sanno più che pensare. Prendete marchionne, può dire tutte le cazzate che vuole e mai un politico che gli chieda di rendere conto dei soldi che ciuccia all’Italia per favorire una fabbrica americana, o che fine abbiano fatto i finanziamenti promessi prima della farsa del referendum in Fiat? Mai che un giornalista gli rida in faccia per le puttanate che racconta e lo lasci da solo a masturbarsi sul fatto che nessuno lo consideri italiano o canadese. L’unico fatto accertato è che guadagna impunemente uno stipendio da favola senza capire per quale ragione guadagni tanto uno che da quando a preso a mano la Fiat sia riuscito nell’impresa di perdere percentuali esorbitanti sia nel mercato italiano, che in quello estero. Ma questo è uno dei mali del nostro paese, paghiamo profumatamente managers che non sanno fare il proprio lavoro, che fanno andare in malora aziende statali e non, e mai nessuno che gli chieda di renderne conto, anzi come se non bastasse altri milioni di euro perché se ne vadano. L’Italia è un paese di mediocri, pilotato da mediocri privi di scrupoli. Perché la banche non devono pagare l’Imu, eh signor Monti? Equità?! Ma vaffanculo. Dieci anni fa la benzina costava circa mille lire al litro ed il petrolio oscillava tra i cinquanta ed i cento dollari per barile, oggi il petrolio oscilla ancora tra i sessanta e cento dollari per barile ma la benzina costa un euro e ottantasei, qualcuno è in grado di spiegarmi come funziona? Quasi il quattrocento per cento in dieci anni e dire che l’euro in realtà ci ha favorito rispetto alla lira nei confronti del dollaro, allora perché non ci costa di meno? Nel duemilasette la spesa sanitaria pro capite annua era di circa seicentoottanta euro oggi si aggira sui milleottocento, ma non è certo migliorato il servizio, nel Lazio sgovernato dalla polverini, una che non si sa per quale ragione l’abbiano votata, né quali siano i suoi meriti, non si può nemmeno dire che sia stata favorita dalla bellezza, è brutta come un vespasiano puzzolente, ma se fosse brava chi se ne frega, invece dopo vagonate di assunzioni parentali e scandali vari ha deciso l’ennesima inculata ai danni dei laziali, e pare che toglierà la autoambulanze alla Croce rossa per darla in mano a privati, probabilmente sodali di qualcuno di sua conoscenza, cosicché raddoppieranno i costi per gli utenti senza che vengano migliorati i servizi che invece tanto per cambiare peggioreranno, è un film già visto tante di quelle volte da risultare stucchevole. Ma sono contento gli sta bene a quelli del Lazio così imparano a votarla, così come sta bene ai romani che hanno votato quell’altro cialtrone di alemanno in cambio di squadristi al governo della capitale dove ormai si va ad un morto al giorno, alla faccia della sicurezza promessa, all’occupazione militarizzata di amici e parenti alemanni nelle strutture capitoline, i risultati parlano chiaro la città in ginocchio per due centimetri di neve. Che risate se non ci fosse da piangere, per questi babbei che ci governano al peggio delle loro già carenti possibilità, non ci mettono neppure un minimo di impegno, tanto nessuno chiede loro conto del disastro che provocano ogni mattina che si alzano. C’è chi lavora, chi lo cerca inutilmente, e chi vive sulle spalle degli altri, solo che ormai sono troppi, mentre quelli che lavorano sono sempre meno. Tempo fa scrissi che i numeri dei disoccupati non erano giusti e che erano molti di più, infatti una notizia di oggi rivela che ci sono tre milioni di italiani che non hanno un lavoro e manco lo cercano, tanto sono certi di non trovarlo, ma che non figurano nelle liste dei disoccupati, io lo so bene faccio parte di quei tre milioni dal 2002, quest’anno “festeggio” il decennio, incredibile sono passati dieci anni e sopravvivo solo grazie a quel minimo di lavoro nero che ancora resta in Italia e che viene demonizzato tutti i giorni a reti unificate, come unica scusa per i mali del paese. Eh già, dovrei dichiarare e pagarci anche le tasse sui mille, millecinquecento euro che riesco a mettermi nelle tasche in un anno di lavoro in nero, ho passato i cinquant’anni da tempo, non mi vuole nessuno a lavorare a parte equitalia, ma non è per farmi lavorare che mi cercano e siccome sono stato un artigiano per trent’anni non ho diritti, né tutele. Quanti sono messi come me… tre milioni e rotti, solo l’anno scorso si sono suicidate più di trecentoventi persone a causa della crisi, ma nessuno ne parlava anche perché al governo c’era il premier “a tempo perso” che tra una puttana e l’altra si faceva un giro sul palo della lap dance, insieme a mora e fede. Mentre paghiamo lo stipendio al trota come assessore regionale, lui insieme alla madre, moglie del bossi, svuotano le casse della lega nord che ha sua volta, svuota le casse dello stato per rimborsi inesistenti, e questi erano i duri e puri, pagliacci! di duro i leghisti hanno solo il cervello, sono di un ignoranza imbarazzante, paghiamo l’affitto a calderoli attraverso le casse della lega, i gioielli a rosi mauro, lingotti per belsito e chissà cos’altro verrà fuori nei prossimi giorni, lega ladrona e poi dicevano di Roma, fanno schifo, ancor più schifo degli altri poiché hanno costruito la loro fortuna proprio criticando la vecchia politica e loro sono solo peggio, ma non sono sorpreso, i leghisti mi hanno sempre fatto ribrezzo, non ho rispetto per gli ignoranti che pontificano, soprattutto quando hanno cravatte verdi e parlano una lingua incomprensibile, a parte quando offendono allora parlano italiano. Altro che celti sono dei delinquenti arroganti ed ignoranti, ora non ricordo chi, ma credo fosse borghezio, ha avuto il cattivo gusto di dire di capire perché quel nazi-fascista di Breivik abbia fatto ciò che ha fatto, incredibile, solo in Italia è possibile. Così come solo in Italia sia possibile che il governatore della regione Lombardia stia incollato al suo posto dopo che undici assessori hanno dovuto dimettersi per problemi con la giustizia. Che schifo insopportabile, che nauseabondo fetore emanano questi cialtroni che si dipingono da politici, quando l’unica cosa che hanno a cuore è il loro portafoglio riempito coi soldi rubati a noi. Rivoluzione, rivoluzione, rivoluzione, qualcuno ha un idea migliore?

Erasmo da Bo


Nel più profondo di voi stessi siate capaci di
sentire ogni ingiustizia commessa contro chiunque
in qualsiasi parte del mondo. È la qualità più
bella di un rivoluzionario. (Che)
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