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Berluscopolis

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2009 14:54
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Post: 312
Città: BOLOGNA
Età: 67
Sesso: Maschile
26/02/2009 14:54

Berluscopolis
Ecco ciò che resta del parlamento italiano, ridotto a guardiola del portinaio del palazzo del presidente del consiglio. Mentre lui va in giro a tenere comizi dal predellino dell’auto, col sorriso stampato sulla faccia liposucchiata e quel che è peggio, non capisce che tutte le volte che spara una cazzata, la spara a nome del popolo italiano, l’ultima sui desaparecidos è stata desolante, avvilente, brutalmente gratuita. Si meraviglia poi dei polveroni che solleva, appena apre bocca offende pesantemente qualcuno, e si indigna lui, se glielo fanno notare. Sembra un omarino da bar che dice stronzate per far passare il tempo, e forse è proprio così, mentre l’Italia arranca. Imperversa su tutte le reti, stabilisce quali notizie si possono diffondere e quali no, poi se ne viene fuori con l’idea terrificante di riportare il paese al nucleare, mentre tutte le altre nazioni investono nella ricerca per energie eco-compatibili, (sole, vento) lui vuol farci sprofondare nelle scorie radioattive, mi piacerebbe che ci dicesse anche dove ha intenzione di smaltirle, visto che l’Italia è un paese diviso tra coste e montagne, soggetto a movimenti sismici, con vulcani tra i più attivi del pianeta. Senza contare che abbiamo visto cosa succede anche e solo per smaltire i rifiuti urbani di città come Napoli, rabbrividisco alla sola idea dello smaltimento di quelli radioattivi. Ma tanto a lui che gliene frega, ha settantadue anni, mica vivrà in eterno, nonostante le fregnacce di Scapagnini sulla di lui presunta invulnerabilità, quindi se ne fotte, quando partirà la prima centrale a produrre più merda che energia, sarà bello che deceduto, ed a lui non frega di niente e di nessuno, nemmeno dei suoi nipoti a quanto pare.
Io sono assolutamente allibito davanti ai resti di questa nazione, che un tempo fu la culla della cultura di mezzo mondo, mi domando cosa sia potuto succedere nei cervelli di metà del paese da vent’anni a questa parte? Siamo stati lobotomizzati, probabilmente, o noi o l’altra metà, poi leggo i quotidiani esteri di destra e di sinistra, e scopro che anche loro hanno la mia stessa visione di questo squallido e vecchio gagà, ah, ma sono tutti comunisti quelli che lo criticano, poi il suo miglior amico è Putin, allora mi sento ancora più frustrato, mi sento ogni giorno meno fiero di appartenere a questa nazione, di cui non condivido più nulla. Stiamo diventando di nuovo razzisti, l’odio alimentato dai giornali e dalle televisioni (praticamente tutte) del regime, sta scatenando una guerra tra poveri. Non ci rendiamo conto che il nemico vero, non potrà mai essere uno che scappa dal proprio paese in guerra o dalla fame delle carestie che l’hanno afflitto, rischiando la vita sua e dei suoi famigliari su carrette galleggianti. Domandiamoci: affideremmo la nostra vita e quella dei nostri amati famigliari su zattere simili? Voi lo fareste se non ci foste costretti? No, io non credo che lo fareste. Io non lo farei. E quando finalmente vedono le nostre coste, sono sicuro che sorridono, anche se hanno sete e fame e sono stati spogliati di tutti i loro averi per raggiungerle, molti di loro hanno perso figli, mogli, mariti, padri, sorelle, amici nel tentativo, e sarebbero questi i nemici? E’ da loro che dobbiamo difenderci? Pensate forse, erroneamente in questo caso, che un delinquente abbia bisogno di correre simili rischi per entrare in Italia? Ma se poi noi, li chiudiamo in una sorta di carcere per svariati mesi, dopo tutto quello che hanno passato, senza che succeda nulla, se non rafforzare il loro risentimento nei confronti della vita e di noi, che li teniamo reclusi anche se non hanno fatto nulla di male, se non scappare da una vita infame, trattati come bestie…quali reazioni avreste voi? Non cerchereste forse di sopravvivere? E, io dovrei fare la guerra a questi disgraziati? Impegnare risorse militari per tenerli reclusi, che se venissero integrati ci costerebbe di meno sotto tutti i punti di vista? Si, lo so che c’è la crisi, che le fabbriche chiudono, che gli italiani sono in mezzo ad una strada, ma so anche che la colpa non è dei clandestini, la colpa è di chi ci governa, di chi prende le decisioni sbagliate per un mero tornaconto, di chi ci invita a spendere soldi che non possediamo, quante cazzo di automobili devo comprare per sostenere questa economia insostenibile? Quante lavatrici? Perché i manager che hanno fatto fallire fior fior di imprese, devono essere strapagati per andarsene affanculo? Perché faccio parte dello stato solo quando c’è da pagare, e divento un individuo quando dovrei riscuotere dallo stesso stato di cui sopra? Siamo un paese a corrente alternata, lo si piglia in culo tanti per far guadagnare ai soliti incapaci, pochi. Ma i più incapaci siamo proprio noi, che continuiamo a votarli, a pagargli sontuosi stipendi per farci raccontare squallide barzellette ed inimicarci mezzo mondo ogni volta che aprono bocca. I più incapaci siamo noi, che andiamo tutti i giorni a lavorare, almeno finché ne abbiamo uno, con sempre meno garanzie di tornare a casa sani e salvi, perché se non ve ne siete accorti, hanno già smontato pezzo a pezzo la legge voluta dal tanto disprezzato Prodi, per la sicurezza sul posto di lavoro. Noi, che mandiamo i nostri figli in scuole che crollano sulle loro teste, noi che ci accontentiamo delle false notizie che ci propinano tutti i santi giorni. NOI!
Intanto è notizia di ieri quella relativa alle dimissioni del ministro di giustizia del governo di Zapatero e solo perché è stato beccato ad una battuta di caccia col giudice Garzon dell’Audiencia National, mentre il nostro presidente del consiglio Berlusconi resta al suo posto, nonostante un tribunale abbia condannato il suo coimputato Mills, il quale è stato “solamente” corrotto dal Berlusconi Silvio stesso, un ringraziamento per aver sottaciuto in un altro processo le malefatte del suddetto. Berlusconi non si è potuto processarlo grazie al lodo Alfano, ennesima legge ad personam, e poi ditemi che non viviamo sotto un regime.




Erasmo da Bo

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