Il partito democratico si è spostato così a destra, che è riuscito a perdere quasi tutto il suo elettorato di sinistra, nel quale tra l’altro mi riconosco, senza guadagnare un elettore di centro, di destra poi, neanche a parlarne. Veltroni era partito dicendo che, nel nuovo partito non avrebbe più voluto vedere ministri scendere in piazza contro le decisioni del governo di cui facevano parte; parole sante, poi, però, si allea con Er cicoria al secolo Rutelli, e con la sua banda di teodem, che dopo il caso Englaro prima, e del testamento biologico poi, mi chiedo cosa si possa avere in comune con questa gente?
Ora andiamo a votare per eleggere il parlamento europeo, e ci dicono che non staremo dentro al P.S.E, ma saremo al suo fianco nelle battaglie comuni, come a dire, saremo pronti a sfilarci in qualsiasi momento e prendere le distanze qualora dovessimo prendere una deriva troppo laica, cioè in contrapposizione col vaticano, in sostanza faremo la stessa fine della lega, uno sparuto gruppo, che non conta nulla e che non sta con nessuno perché nessuno li vuole a mano, poiché, benché siamo in pochi riusciamo a non andare d’accordo lo stesso. Che tristezza.
Per la paura di perdere quei quattro, cinque elettori radical-cattolici, rappresentati dai teodem, abbiamo perso le nostre connotazioni di partito di centrosinistra, e con esse svariati milioni di elettori che giustamente non si riconoscono più in questo marasma litigioso che è il PD.
Perché?
Per stare a tutti costi con chi? Coi teodem di Rutelli?
Rutelli, l’ultima volta che ha vinto era ancora di sinistra, o quasi, poi si è messo in testa di fare il clone di Casini, e non ha più vinto una beata mazza, è riuscito a perdere la poltrona di sindaco di Roma con Alemanno, che si era distinto finora sulla scena politica per la sua nullità. Rutelli è il nulla mischiato con niente, per dirla alla siciliana.
Noi che siamo stati una vita all’opposizione, non siamo più capaci di farla, non riusciamo a comunicare con la base e per sapere come stanno le cose dobbiamo andare a vedere uno spettacolo di satira.
Negli ultimi anni abbiamo cambiato tante di quelle volte il nome del partito e della coalizione, che non sappiamo più chi siamo, né da dove veniamo tra pds, asinelli e ulivi.
Ci siamo accaniti contro l’unico che abbia sempre vinto contro Al Tappone, e contro questo PdL, un’accozzaglia variopinta di razzisti, fascisti e fondamentalisti cattolici basterebbe ben poco per vincere, poche idee, ma chiare ed un po’ di coraggio.
Invece no, litighiamo con Di Pietro che dovrebbe essere un nostro alleato, litighiamo all’interno, litighiamo a sinistra, e perdiamo di vista l’unico vero obbiettivo, che dovrebbe essere quello di liberare l’Italia da Berlusconi e da quello che rappresenta, che è il peggio della nostra cultura, abbandonata ormai alla deriva. Gli permettiamo d’imperversare su tutti i suoi canali ed anche su quelli dello stato, senza fiatare, gli permettiamo di dire tutto ed il contrario di tutto, senza farglielo notare, e quel che è peggio gli permettiamo di portare il nostro paese nella merda, senza alzare un dito per impedirglielo. Ci ha imposto per l’ennesima volta Tremonti ministro del tesoro che è stato definito dal Financial Times il peggiore ministro dell’unione europea, abbiamo per ministri vallette sguaiate, che ci facevano vedere il culo gratis fino all’altro giorno in tivù, per non parlare dei suoi avvocati, dei finanzieri che ha corrotto e che imperversano nel parlamento italiano, ridotto a livello di riunione condominiale, poiché nel frattempo il “grande statista” fa quel che gli pare da casa sua.
Provo imbarazzo quando noto che l’unica voce che si levi contro il ducetto brianzolo sia quella di Fini…
E dopo questa amara riflessione, taccio, perché mi viene da piangere.
Erasmo da Bo